E’ stata una mattinata allucinante (ma anche divertente, visto che in questi giorni non ho nulla da fare!)!Un mio amico inglese che ha vissuto anni fa in Italia, e che si sta per trasferire in Australia con moglie e bimbo in arrivo, mi ha chiesto (in effetti l'ha chiesto a Marco il quale, ovviamente, ha spedito me) se andavo alla Procura della Repubblica per chiedere se gli rilasciavano il Certificato dei carichi pendenti. Praticamente un foglio che attesta che non è un pericoloso criminale e che per la Giustizia italiana è un uomo pulito.Gulp! - penso - non sapevo che esistesse questo documento...Va be'. Vado.
C’erano centinaia di migliaia di persone! Avvocati in tiro, procuratori super-abbronzati, studenti semi-disperati, delinquenti in attesa di giudizio… una fauna veramente eterogenea.Vado alla stanza 100 e prendo il bigliettino: n° 183. Il display mostra il n° 148. Dico, vabbe’, aspetto. Dopo 5 minuti penso: e se faccio tutta la fila e mi dicono che mancano delle marche da bollo? Meglio chiedere. Entro. Mi avvicino ad uno sportello occupato e chiedo (sbucando da dietro le spalle di un signore che stava aspettando i suoi certificati) “Scusi, le marche da bollo le date voi?” “No, signora, deve andare al Tabacchino”. “e dov’è”? “al primo piano”. Vado. Primo piano. I cartelli indicano tutto tranne il Tabacchino. Chiedo. “scusi, il tabacchino?” “vada qui e poi a sinistra”. Vado lì e poi a sinistra. Il Tabacchino non c’è. Richiedo. "Vada ancora avanti e poi a destra". Vado ancora avanti e poi a destra. Corridoi, stranze, sinistra, destra, sinistra: ma quant’è grande questo Tribunale??? Arrivo al Tabacchino. “Vorrei delle marche da bollo per questi documenti”. ”Noi non le vendiamo” (PANICO!). Le vendono qui affianco. (SOSPIRO).Vado. “Vorrei delle marche da bollo per questi documenti”. Me le danno! EVVIVA!Torno giù, arrivo alla stanza 100. Sono al numero 170. Aspetto. Arriva il mio turno. Entro. Vado allo sportello libero, dove c’è una bionda, giovane, carina, molto arrabbiata col mondo, sicuramente un po’ stronza. Forse è una che legge Novella 3000 e sogna di finirci fotografata anche lei, un giorno, con un baldo calciatore... mentre ora è una semplice sportellista allla Procura della Repubblica!“Buongiorno, - dico con sorriso e voce garbata - vorrei questi documenti per il mio amico Al. Questa è la delega.”Lei guarda la delega, la fotocopia del Passaporto di Al e, con voce stridula, esclama: “Mah, .... non posso. Questo qui non è residente in Italia” dice seria la stronza con voce sgarbata. “Lo so, ma …. (e spiego tutta la tiri-tera della sua permanenza qui negli '90, del ritorno in UK, del trasferimento in Australia, della moglie incinta).La stronza non fa una piega. Non si impietosisce. Dice che non può darmi i documenti. Punto e basta!PANICO! Dico” senta, questo signore ha parlato al telefono con una certa signora Pina” “Ah, be’….- dice stizzosa - E che ha detto la Pina?” (invento) “Ha detto di venire qua e che avrei avuto i documenti.” La stronza mi guarda con occhio perfido.“Un attimo - dice - Pinaaaaaaaa!!”Arriva Pina: bassa, grassa, brutta, con gli occhiali spessi e i denti da tricheco. Però, super-gentile. Immagino che sia una dolce signora che ha accettato la sua bruttezza e che dia tutto per il lavoro, per essere efficiente e gentile e carina con i clienti. In più, immagino sia una grande lettrice della collana Harmony! La stronza mi introduce …La Pina si ricorda le telefonate con Al e sorride.“Buongiorno” dice Pina con sorriso da tricheco e voce garbata. “Ma lei non è il signor Marco !“No, no J Marco è mio marito. Sono venuta io. Fa lo stesso, no?” dico io ruffiana.“Certo, certo.”(la stronza ci guarda con disprezzo, come per dire: "ma che hanno queste 2 da farsi tutte queste carinerie?) Poi dice: “la signora vorrebbe questi documenti, ma mica glieli possiamo dare! Perché le hai detto di venire qua?”“Ma si, ma si, - dice Pina – il signore inglese mi ha chiamato un paio di volte al telefono. E' tanto carino! Mi ha spiegato tutta la storia e….. sai, poverino, si deve trasferire IN AUSTRALIA e SUUUUUBITO perché la moglie è INCINTA!!!!” La stronza ha l’aria persa. Molla la presa. Dà le carte a Pina e dice “fai tu”. E se ne va.Io e Pina ci guardiamo. Ci sorridiamo. Lei prepara i documenti e me li da. Senza troppe storie.